Risurrezione

Tra le grandi religioni mondiali, il cristianesimo è l’unica fondata sulla risurrezione.

Ma perché scegliere un fondamento precario, che non può essere dimostrato, poco plausibile, completamente fuori dalla nostra esperienza, come la risurrezione?

Non sarebbe stato più facile fondare il cristianesimo sulla vita di Gesù, da presentare come modello di umanità? Oppure, sul messaggio di Gesù, da proporre come espressione più alta del pensiero religioso umano? O sulla sua passione e morte, sulla sua capacità di perdonare i suoi torturatori e tenere testa ai suoi giudici?

Leggendo il Nuovo Testamento, notiamo che né Lazzaro, né Gesù, entrambi usciti dalla tomba, non dicono una parola su che cosa sia la risurrezione. Non hanno parole per descriverla.
Del resto, in tutto il Nuovo Testamento non c’è un termine specifico per dire “risurrezione”, ma solo parole che evocano l’idea di alzarsi, di elevazione; che parlano di risveglio; che associano la risurrezione alla vita.
La risurrezione è centrale per il cristianesimo, ma rimane indicibile. Non può essere detta in maniera diretta e immediata, la si deve dire con altre parole.

Certo è che la risurrezione non è conservazione di ciò che conosciamo, né semplice sopravvivenza dell’esistente. Non è preservazione delle cose così come sono, ma è trasformazione, è rinnovamento, è cambiamento.

Credere nella risurrezione significa credere nella vittoria di Dio su tutte le forze ostili e negative, quindi del bene sul male, della verità sulla menzogna, della libertà sull’oppressione, della conoscenza sull’ignoranza, dell’amore sull’odio, della nonviolenza sulla violenza, della forza della ragione sulle ragioni della forza, della pace sulla guerra, della comunione sulla solitudine.

La risurrezione di Gesù autorizza ogni speranza, anche le più ardite. Chi non spera in una trasformazione, chi vuole conservarsi, non ha capito la risurrezione. Chi invece desidera cambiare ed essere cambiato, chi ama una vita con meno peccato e meno menzogna, quella è una persona in cammino verso la risurrezione.

Confermati otto giovani a Poschiavo

Domenica 13 aprile, Festa delle Palme, sei ragazze e due ragazzi hanno confermato la propria adesione alla comunità evangelica. Nella chiesa riformata di Poschiavo, con parole chiare e semplici, hanno esposto le proprie convinzioni e riflessioni, accolte dai presenti con un lungo applauso al termine della cerimonia. Leggi di più.

Nella foto: in piedi, da sinistra: Sara Battilana, Zaira Compagnoni, Lucia Misani, Alice De Monti, Morena Raselli, Giada Lardelli. In prima fila, da sinistra: Ismaele Beti, Mattia Compagnoni.

‍Agenda

Il cedro compie 125 anni

A Brusio, accanto alla chiesa riformata, si erge un imponente cedro. Alto alcune decine di metri, la sua chioma ricopre buona parte del sottostante cimitero e i suoi rami si protendono fin sopra la strada. Unico albero a godere di uno statuto di protezione in Valposchiavo, il cedro è un giovane di 125 anni.
Scopri alcune curiosità.

Ritratti di donne
La mostra è online

La mostra, allestita lo scorso anno a Poschiavo, è stata esposta nel frattempo a Zurigo e Milano. Prossimamente farà tappa a Lugano e Como.
Arricchita di link di approfondimento e aumentata di nuovi ritratti, è ora disponibile online.
Vai alla mostra.

E tu, che cosa credi?

Giovani e meno giovani, protestanti e cattolici, donne e uomini, di tutte le regioni del Canton Grigioni, di lingua tedesca, italiana e romancia, dicono, in maniera semplice e diretta, in che cosa credono.
Guarda, ascolta e leggi le brevi interviste.

‍Paolo Tognina

‍Pastore della Comunione
Pastorale Riformata Valposchiavo

+41 79 413 84 12
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‍© Comunione Pastorale Riformata Valposchiavo

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