Ritratto di Katherine Parr, National Portrait Gallery
"Solo per fede sono sicura di essere giustificata, anche se rimangono le scorie di Adamo" (Katherine Parr)
La sesta e ultima moglie di Enrico VIII
Verso la fine del 1542 Katherine, già vedova due volte, incontrò Enrico VIII a un ricevimento. Il sovrano, cinquantenne e acciaccato, che aveva da poco fatto decapitare la quinta moglie, Kathryn Howard, chiese la sua compagnia. Qualche mese dopo, Enrico la volle sposare.
Il matrimonio durò quattro anni e fu turbato dal tentativo del vescovo di Winchester, Stephen Gardiner, di far arrestare Katherine con l’accusa di eresia. Cattolico intransigente, Gardiner temeva che Katherine influisse sul re in senso protestante. Il buffone di corte scoprì il complotto e avvertì la regina, permettendole di bruciare lettere e libri compromettenti.
Dopo la morte di Edoardo VIII, avvenuta il 28 gennaio 1547, ormai serena, non più minacciata da congiure, Katherine pubblicò "Il lamento di una peccatrice", un libro in cui descrisse la sua conversione al protestantesimo.
Poco dopo si risposò, per la quarta volta, con Thomas Seymour. Nell’agosto del 1548 diede alla luce una bambina. Il 5 settembre morì di febbre puerperale.