"Signora, lei, a cui Dio, nella Sua maestà, ha concesso di conoscere il Suo nome, deve adempiere la sua vocazione" (Giovanni Calvino)
Una calvinista alla corte d'Este
Renata di Valois, figlia di Luigi XII di Francia e di Anna di Bretagna, cresciuta alla corte del re Francesco I, ebbe come precettore il teologo Jacques Lefèvre d'Etaples, che le fece conoscere le dottrine protestanti.
Nel 1528 sposò Ercole d'Este e si trasferì a Ferrara. Dopo la notte dei placards del 18 ottobre 1534, molti protestanti fuggirono dalla Francia: fra questi il poeta Clément Marot, giunto a Ferrara nel 1535. Anche Giovanni Calvino, fuggito da Ginevra, soggiornò per breve tempo a Ferrara divenendo una guida spirituale per Renata.
Intorno alla duchessa si formò un cenacolo frequentato, tra gli altri, da Celio Secondo Curione, Pier Paolo Vergerio, Giulio Della Rovere (pastore a Poschiavo), Isabella Bresegna, Pier Martire Vermigli, Bernardino Ochino, Olimpia Morata.
La duchessa difese evangelici perseguitati dall’Inquisizione, tra cui Fanino Fanini, poi impiccato a Ferrara, nel 1550, per ordine di Ercole d’Este. La vicenda aprì una crisi nella coppia ducale, terminata con l’arresto di Renata, costretta, nel 1554, ad abiurare la fede protestante.
Alla morte di Ercole II, nel 1559, Renata rientrò in Francia dove aderì apertamente al calvinismo.