Skip to main content

Concerto d'Avvento tra musica e canto

Un concerto immerso nel calore della luce delle candele, quello offerto da Astrid Schumacher, al corno, e Gioacchino Sabbadini, alla tromba, sabato 6 dicembre, nella chiesa riformata di Poschiavo. Melodie note e meno note, eseguite da due virtuosi che hanno deliziato il pubblico, nella parte finale del concerto, con alcuni canti natalizi.
E quando i due musicisti hanno intonato il celebre “Stille Nacht”, tutti, nella chiesa, si sono messi a cantare, chiudendo in bellezza un concerto che ha saputo evocare la magia del Natale.

Musica e parole
Suddiviso in quattro capitoli, il concerto è stato intercalato da alcune letture, tratte da un breve saggio della filosofa Francesca Rigotti, “Le piccole cose del Natale”. Riflessioni sull’albero di Natale e le sue decorazioni, sulla luce, e per contrasto sul buio, che caratterizzano questo periodo dell’anno, pensieri intorno al dono e al donare.

La virtù del canto
E poi un breve passaggio sul tema del “cantare”, che qui riproduciamo, riprendendolo dal testo di Rigotti.
“È importante cantare? Si è perso qualcosa di importante perdendo l'abitudine al canto corale, collettivo? O cantare è una perdita di tempo, se non un impiego inadeguato e non produttivo dello stesso, come insegna la versione moralista della favola della cicala e della formica, nelle versioni di Esopo e La Fontaine?
Il canto della cicala non produce nulla, ma nemmeno costa nulla. Tant'è che, come scrive Gianni Rodari, “la cicala il più bel canto non vende, regala”.
Anche il canto prodotto dalla nostra voce non costa niente, e proprio per questo la società dei consumi e della produzione preferisce che il canto lo compriamo, prodotto da altri, ben confezionato e inscatolato”.
E Rigotti conclude con un avvertimento: “Cantare con la propria voce è come fare il pane o i dolci di Natale in casa”.

Guarda e ascolta qui un brano del concerto