Oltre centoventi persone hanno partecipato, venerdì 15 novembre, presso il Punto Rosso di Poschiavo, all’incontro con Laura Crameri, coordinatrice delle cure ai migranti a bordo della nave di salvataggio di SOS Humanity, Marta Bernardini, coordinatrice di Mediterranean Hope, programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, e don Giusto della Valle, prete a Como, nella parrocchia di Rebbio, da anni impegnato nell’accoglienza di migranti nella città lariana.
Organizzata da Storievaganti.com e Riformati-Valposchiavo.ch, la serata è stata introdotta da Josy Battaglia, il quale ha posto l’accento sul dovere di salvare i naufraghi in mare.
La prima parte della serata è stata quindi dedicata alla testimonianza di Laura Crameri, recentemente intervistata da RSI radio, già protagonista di un ritratto biografico e di un breve incontro diffusi dal Quotidiano RSI.
“Il mio è un lavoro facile”, ha spiegato, “se paragonato a quello di Marta e di don Giusto, perché quando sono in mare, a bordo della nave, insieme al mio team, abbiamo un solo e unico scopo: trovare le persone in difficoltà e salvarle”. Ma i salvataggi in mare sono legati a non poche difficoltà, ha poi ammesso
E “quando i migranti che abbiamo recuperato scendono dalla nave, mi si stringe il cuore”, e si affacciano mille domande circa il loro futuro.
La coordinatrice di Mediterranean Hope, Marta Bernardini, ha quindi illustrato il funzionamento dei “corridoi umanitari”, vie sicure che permettono ai migranti di raggiungere incolumi il continente europeo. “Siamo un progetto ecumenico e abbiamo un accordo con il governo italiano che ci permette di individuare persone particolarmente vulnerabili, metterle in regola con lo Stato italiano e portarle in aereo a Roma”. Questo significa, tra l’altro, evitare che quelle persone mettano a repentaglio la loro vita sui barconi che attraversano il mare e non dover pagare i trafficanti di esseri umani.
Infine, don Giusto della Valle ha presentato l’attività svolta nella parrocchia di Rebbio, nella zona sud di Como. Si tratta di un’attività di accoglienza e di accompagnamento che ha lo scopo di inserire i migranti nel tessuto lavorativo e sociale della città. Il settimanale RSI Segni dei Tempi aveva parlato del lavoro di don Giusto già nel 2016, all’epoca della grave crisi dei migranti verificatasi a Como. E più tardi lo aveva nuovamente incontrato per parlare della sua attività di prete dei migranti.
Nel corso della serata, il moderatore dell’incontro, Paolo Tognina, ha affermato che quello dell’arrivo dei migranti è un fenomeno che va letto nel contesto più ampio della situazione europea. “Siamo di fronte a una media di 200-250'000 arrivi l’anno, in un continente abitato da oltre 450 milioni di persone”. Parlare di ‘invasione’ è perciò fuorviante”. Ma si tratta di un fenomeno che va osservato tenendo gli occhi bene aperti. E in questo esercizio persone come Laura Crameri, Marta Bernardini e don Giusto della Valle sono particolarmente preziose.