Nata a Colonia, in una famiglia della borghesia liberale che guardava al cristianesimo con un certo distacco, Dorothee Sölle si avvicinò alla teologia chiedendosi come mai gli ambienti da cui proveniva non si fossero opposti al nazismo e perché fosse potuto accadere Auschwitz. Da quel confronto nacque in lei la convinzione che Dio soffre, impotente, accanto all’umanità. Per Dorothee Sölle, fede e politica, pregare e agire erano inscindibili.