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Mostre

Dalla Riforma a oggi. Anna Adlischwyler

Moglie di Heinrich Bullinger, succeduto a Zwingli, nel 1531, alla guida della Chiesa riformata a Zurigo, Anna Adlischwyler (1504-1564) resse per oltre trent’anni le sorti di una casa aperta a molti ospiti: studenti, esuli religiosi provenienti dall’Italia, da Locarno e dall’Inghilterra, la vedova di Zwingli e i suoi figli, molti poveri della città, i principali Riformatori dell'epoca, quando visitavano Zurigo. Morì nel 1564, colpita dalla peste.

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Questa scheda fa parte della mostra Dalla Riforma a oggi. 36 ritratti di donne, curata da Paolo Tognina. Scopri tutta la mostra.

Dalla Riforma a oggi. Anna Reinhart

Il 21 luglio 1521 Anna Reinhart (1484-1538) sposò il prete Huldrych Zwingli, il quale introdusse a Zurigo la predicazione riformata. Quando la notizia si diffuse, lo scalpore fu grande: Zwingli era il primo Riformatore a sposarsi. Anna sostenne Huldrych per tutto il tempo che trascorsero insieme. Morì di peste il giorno di Natale del 1538.

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Dalla Riforma a oggi. Anne Boleyn

I cattolici la considerarono un’infame per avere sostenuto Enrico VIII nella sua lotta contro il papa per ripudiare la prima moglie, Caterina d’Aragona. I protestanti la osannarono come luterana e ne lodarono la fedeltà alla Parola di Dio.
Anne Boleyn fu fatta decapitare dal marito nel maggio del 1536.

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Dalla Riforma a oggi. Giulia Gonzaga

Contessa di Fondi, nel Lazio, Giulia Gonzaga (1513-1566) diede vita a un cenacolo in cui circolavano idee protestanti. Amica del riformatore Juan de Valdés, rimase affascinata dalla predicazione del generale dell'ordine dei cappuccini, Bernardino Ochino, più tardi pastore riformato a Ginevra e Zurigo. Sospettata di eresia, riparò a Napoli, presso il convento di San Francesco delle Monache, dove ricostituì un circolo spirituale.

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Dalla Riforma a oggi. Idelette de Bure

Nata a Liegi, in Belgio, Idelette de Bure (1506-1549) è nota per essere stata la moglie del Riformatore Giovanni Calvino. Attiva, a Ginevra, nella cura dei malati e dei poveri, e nella formazione di giovani ragazze della città, subì pesanti attacchi personali a causa delle sue scelte religiose, socialmente radicali e anticonformiste. I critici definirono il suo matrimonio con Calvino irregolare ed equiparabile al concubinato.

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Dalla Riforma a oggi. Jeanne d'Albret

Incoronata regina di Navarra, Jeanne d’Albret (1528-1572) il giorno di Natale del 1560 partecipò alla Cena del Signore e si dichiarò protestante. Da quel momento, francesi, spagnoli e il papa cercarono con ogni mezzo di eliminarla. Fece tradurre in basco il catechismo di Calvino e il Nuovo Testamento. Suo figlio, Enrico, salì al trono di Francia col nome di Enrico IV.

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Dalla Riforma a oggi. Katharina von Bora

La futura moglie del Riformatore Martin Lutero nacque in Sassonia, vicino a Lipsia, in Germania. Diventata suora a sedici anni, nel 1523 scrisse a Lutero chiedendogli di liberarla, insieme ad alcune compagne di convento che si erano convertite ai suoi insegnamenti. Il Riformatore organizzò la loro fuga. Dodici suore, tra cui Katharina von Bora, uscirono nascoste in botti vuote sul carro di un mercante.

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Dalla Riforma a oggi. Katharina von Zimmern

Fu l'ultima badessa dell'abbazia benedettina di Fraumünster a Zurigo. Katharina von Zimmern simpatizzò presto per le idee protestanti e invitò il Riformatore Huldrych Zwingli a predicare nel monastero. Nel dicembre del 1524 ella rinunciò ai suoi diritti e cedette le proprietà dell’abbazia alla città. In segno di gratitudine, il Consiglio zurighese le assegnò un vitalizio e il diritto di abitare nell'ex convento. Katharina non rimase nell'abbazia, ma si sposò con Eberhard von Reischach ed ebbe due figli.

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Dalla Riforma a oggi. Margret Hottinger

Nata a Zollikon, nei pressi di Zurigo, Margret Hottinger (?-1530) aderì al movimento anabattista, contrario al battesimo dei neonati. Nel gennaio del 1525, si fece ribattezzare dal predicatore grigionese Jörg Blaurock (Cajakob). Nel maggio 1530, Margret, suo padre Jakob, il fratello Felix e altri furono catturati, nei pressi di Ravensburg, dagli uomini di Georg III di Waldenburg. Jakob Hottinger e altri cinque uomini furono decapitati. Margret barbaramente affogata.

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Dalla Riforma a oggi. Marie Dentière

Originaria delle Fiandre, Marie Dentière (1495-1561) visse alcuni anni a Ginevra. Nel 1536 pubblicò, in forma anonima, “La Guerre et Deslivrance de la ville de Genève”, in cui respinse la visione patriarcale secondo cui le donne sarebbero incapaci di comprendere e di predicare le Scritture. Ritenuta scandalosa a causa dei suoi accenni femministi, l’opera fu confiscata.
Unica donna ad essere ricordata sul Muro della Riforma, a Ginevra, Marie Dentière pubblicò anche un commento critico alla predica di Calvino sull’abbigliamento delle donne.

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Dalla Riforma a oggi. Olimpia Morata

Nata a Ferrara, Olimpia Morata (1526-1555), damigella alla corte d'Este, frequentò circoli in cui si leggeva il Nuovo Testamento tradotto in italiano da Antonio Brucioli. La crescente intolleranza religiosa la spinse a fuggire in Germania con il marito, il medico Andreas Grunthler. A Heidelberg, Olimpia si dedicò allo studio della teologia e coltivò legami epistolari con alcuni riformatori.

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Dalla Riforma a oggi. Renata di Francia

Figlia di Luigi XII di Francia, Renata di Valois (1510-1574) sposò Ercole d'Este e si trasferì a Ferrara. Alla corte estense, diede vita a un cenacolo frequentato, tra gli altri, da Pier Paolo Vergerio e Giulio Della Rovere (pastore a Poschiavo). Sospettata di eresia, braccata dall'Inquisizione, rientrò in Francia e aderì apertamente al calvinismo.

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Donne della Riforma. Katherine Parr

Fu la sesta e ultima moglie di Enrico VIII, sovrano d’Inghilterra e d’Irlanda, e l’unica, oltre ad Anna di Clèves (la quarta), che gli sopravvisse.
Dopo la morte di Edoardo VIII, Katherine Parr pubblicò "Il lamento di una peccatrice", un libro in cui descrisse la sua conversione al protestantesimo.

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Giovanni Luzzi in mostra a Milano

L’opera del traduttore della Bibbia Giovanni Luzzi, pastore a Poschiavo tra il 1923 e il 1930, raccontata in una mostra costituita da documenti provenienti dall’archivio della Chiesa riformata di Poschiavo.

Una personalità poco conosciuta
Il nome di Giovanni Luzziè familiare agli evangelici come autore dell’edizione “riveduta in testo originale” dell’antica traduzione della Bibbia realizzata da Giovanni Diodati: di quel lavoro ricorre, nel 2024, il centenario. Se il nome di Luzzi è noto, non altrettanto si può dire della personalità di questo teologo, di origini engadinesi, vissuto a a cavallo fra 19. e 20. secolo.

Una mostra inaugurata il 26 settembre a Milano con una conferenza del curatore, il pastore Paolo Tognina (rivedi e riascolta qui la conferenza), offre la possibilità di conoscere la persona e l’opera di Luzzi.

La mostra, visitabile presso la Sala Claudiana di via Francesco Sforza fino al 5 novembre, comprende un ricco repertorio fotografico in gran parte proveniente dall’archivio della chiesa riformata di Poschiavo. Visitarla permette di scoprire la reale dimensione di questo “gigante troppo presto dimenticato”.

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