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Conferenze

Conferenza pubblica su chiese e ambiente

Che cosa fanno le chiese per proteggere l'ambiente? A partire da questa domanda, il direttore dell'ufficio ecumenico Chiese per l'ambiente, Kurt Zaugg-Ott, ha presentato informazioni, riflessioni e proposte nel corso di una interessante serata svoltasi a Poschiavo, presso l'Aula riformata, sabato 4 novembre. "Le chiese potrebbero fare di più", ha affermato Zaugg-Ott, "anche se dobbiamo ammettere che le chiese non rientrano certamente nella categoria dei grandi inquinatori". Tra le iniziative menzionate, quella relativa al certificato ambientale "Gallo verde", un marchio di sostenibilità che una settantina di chiese in Svizzera hanno già ottenuto.

Dolore e vergogna prima del riscatto

Sergio Devecchi, pedagogista oggi in pensione, ha raccontato a Poschiavo la sua storia di bambino sottratto alla famiglia e internato per 17 anni in istituto.

Raccontare la verità
Al momento del suo pensionamento, nel 2009, Sergio Devecchi ha rivelato, per la prima volta, la storia della sua infanzia e adolescenza. Sottratto alla madre, ritenuta incapace di allevarlo, ha vissuto a lungo in strutture per minori - prima in Ticino e poi nei Grigioni - dove ha subito maltrattamenti e abusi. Il suo è un destino toccato a decine di migliaia di bambini svizzeri.
Autore di un libro autobiografico dal titolo “Infanzia rubata” (Casagrande), Sergio Devecchi ha raccontato la propria vicenda a Poschiavo, nell’Aula riformata, venerdì 6 settembre.

Gli anni della vergogna
Ma perché ha aspettato fino alla pensione prima di raccontare la sua storia? "Se a un bambino non si dice la verità – ha affermato -, se non si parla della sua situazione, se si tace, impara a tacere, a non raccontare perché pensa che si tratti di una cosa brutta, sporca, da tenere nascosta. E così mi sono comportato anch'io, non ho mai parlato fino a quando sono andato in pensione. Mi vergognavo di essere un figlio illegittimo, mi sentivo anche in colpa di essere stato in istituto. E dunque ho taciuto". La sua storia è stata raccontata in una puntata del settimanale RSI Segni dei Tempi (rivedila qui).

Ferite profonde
Nel suo intervento, Devecchi ha ricordato la politica di internamenti coatti praticata in Svizzera fino nel 1981: una vergogna per cui la Confederazione e i Cantoni, dopo molte reticenze, hanno chiesto pubblicamente scusa.

Sergio Devecchi (1947), nato a Lugano, ha trascorso la sua infanzia in Ticino e nei Grigioni. Dopo aver studiato pedagogia sociale, ha lavorato come educatore nel Canton Zurigo. Dal 1987 al 2009 ha diretto un importante istituto per minori. Devecchi ha pure presieduto l’Associazione professionale per l’educazione e la pedagogia speciale.

Fadrì Ratti. Il cielo sopra i Grigioni

  • Testo aggiuntivo:

    Ecclesiastici sulle Alpi
    Nel cantone dei Grigioni sono stati alcuni ecclesiastici i primi a salire sulle montagne: il monaco di Disentis Placidus a Spescha, e i pastori riformati Lucius Pol e Ludwig Theobald. Fadrì Ratti si colloca, idealmente, nel solco di quei pionieri: come quelli, privilegia una forma di alpinismo che coniuga prestazione fisica, piacere e spirito di osservazione.

    Obiettivo raggiunto
    Lo scorso 17 aprile Fadrì Ratti ha conquistato il suo ultimo tremila grigionese. Quel giorno, alle 10.30, ha raggiunto la cima del Torrone Orientale, alle spalle della Valle del Forno. Si è concluso così un progetto che lo ha accompagnato per quattro decenni: la scalata di tutti i 460 tremila dei Grigioni.

Il pastore riformato e scalatore Fadrì Ratti è stato il primo a raggiungere tutte le cime oltre i tremila metri nei Grigioni. A Poschiavo, nell’Aula riformata, venerdì 18 ottobre, ha parlato del suo amore per le montagne, delle sue imprese nelle Alpi e nell’Himalaya, e di ciò che ha imparato salendo sulle vette.

La Bibbia e le montagne
Tutte le religioni hanno un legame particolare con le montagne. Molti degli episodi più importanti descritti nella Bibbia avvengono lassù: è sull’Ararat che Dio stringe un patto con Noè e tutte le creature al termine del diluvio, è sul Sinai che Mosè riceve le tavole della legge, ed è sul monte Moria che Abramo sale per sacrificare Isacco. Nel Nuovo Testamento, è sulla montagna che Gesù pronuncia le Beatitudini, è sul monte Tabor che avviene la sua trasfigurazione, ed è il monte degli Ulivi il luogo della sua ascensione.
E come dimenticare le prime parole del Salmo 121: “Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto il cielo e la terra”.

Concorrenza agguerrita
Attualmente pastore a Felsberg, nei pressi di Coira, Fadrì Ratti non è stato l’unico a inseguire l’obiettivo di salire sulla cima di tutti i 3000 grigionesi, ma è stato l’unico a raggiungerlo.
Ruedi Fischer, di Domat/Ems, che aveva compilato un elenco dei 460 punti dei Grigioni oltre i tremila metri, si è fermato a causa dell’età dopo la 455.esima ascensione. Nel 2002 Emil Inauen e Walter von Ballmoos hanno lanciato il progetto “Grigioni 3000 - 460 cime in sei mesi”. Quell’ambizioso programma è stato annullato nel settembre 2002, dopo 230 cime, a causa di una caduta di massi durante la discesa dal Piz Linard.

Giornata della salute mentale a Poschiavo

“La cosa peggiore, per una persona che soffre, consiste nell’essere sola”. Occorre perciò far crescere la nostra sensibilità, e dotarci di strumenti idonei per superare ogni forma di isolamento e di esclusione. Diversi settori della società devono intervenire, collaborando, per raggiungere questo obiettivo: le istituzioni psichiatriche, quelle politiche, datori di lavoro, medici, insegnanti, e ovviamente ogni singola persona. Sono queste alcune delle considerazioni e indicazioni emerse dall’incontro, dedicato alla salute mentale, svoltosi sabato 28 settembre, a Poschiavo.
L'evento è stato organizzato da Movimento Poschiavo e Centro Sanitario Valposchiavo, con il sostegno del Servizio psichiatrico cantonale GR e la partecipazione di VASK (associazione dei genitori di malati psichici). Le tavole rotonde sono state moderate dal pastore riformato Paolo Tognina.

L’evento ha offerto dapprima uno sguardo sulla storia della psichiatria nei Grigioni, arricchito da una vivace tavola rotonda alla quale hanno partecipato la regista Christina Caprez e due madri di figli malati psichici. A seguire, un intermezzo conviviale che ha permesso al pubblico di dialogare, in modo informale e diretto, con alcuni esperti. Nella seconda parte, un’intervista pubblica con lo psichiatra svizzero Thomas Emmenegger, attivo a Milano, e con lo psichiatra Justus Pankok, del servizio psichiatrico cantonale nei Grigioni. E la visione di un toccante documentario, “Sur l’Adamant”, dedicato a un centro diurno per malati psichici ormeggiato sulla Senna, a Parigi.

Il documentario della regista Christina Caprez, dedicato alla storia della psichiatria nel Cantone dei Grigioni, è disponibile online ai seguenti link:
guarda la prima parte
guarda la seconda parte

Greti Caprez, la pastora illegale

Cent’anni fa l’assemblea parrocchiale della piccola comunità riformata di Furna, nella Prettigovia, decise di nominare la giovane teologa Greti Caprez quale proprio pastore. All'epoca non era affatto uso, nemmeno nelle chiese riformate, di eleggere una donna pastore. C’erano donne che studiavano teologia, ma nessuna chiesa riformata, in Svizzera, pensava seriamente alla possibilità di consacrarle al ministero pastorale.

A Poschiavo, nell’Aula riformata, domenica 1. ottobre, Christina Caprez, abbiatica della pastora Greti, ha presentato la traduzione italiana della biografia di sua nonna. Copie del libro, uscito da Dadò Editore, possono essere richieste all'ufficio pastorale di Poschiavo.

Imbarazzismi. L'ironia batte il razzismo

  • Testo aggiuntivo:

    Uomo di colore
    Durante la serata, Kossi Komla-Ebri ha strappato al pubblico molte risate. Come quando ha ironizzato sul termine “di colore”.
    “Quando siamo nati, tu eri rosa, e anch’io ero rosa. Poi siamo cresciuti: tu sei diventato bianco, e io nero. Quando ti arrabbi diventi rosso, io rimango nero. Quando ti ammali diventi giallo, io rimango nero. Quando provi invidia diventi verde, io rimango nero. Quando muori diventi grigio, io rimango nero. E allora perché definisci me “uomo di colore”?”

    Speranza per il futuro
    “Viviamo in un’epoca in cui soffia forte un vento contrario”, ha concluso il dottore italo-togolese, “ma questo non ci deve scoraggiare: ciascuno di noi può decidere come manovrare la propria vela, e dunque condurre la propria navigazione controcorrente”.
    Nella mattinata di sabato, il dottor Komla-Ebri ha poi incontrato il gruppo dei confermandi per riflettere, anche con loro, sui temi della convivenza, del razzismo, del riconoscimento di se stessi e dell’altro.

È nato in Togo, vive in Italia dal 1974: Kossi Komla-Ebri è un medico e scrittore italo-togolese, che nel corso della sua lunga carriera professionale ha vissuto tanti episodi di razzismo.
A Poschiavo, nell’Aula riformata, venerdì 8 novembre, ha parlato, con ironia e legerezza, del razzismo che può manifestarsi nel nostro modo di parlare, nei gesti che manifestano timore o avversione per chi è diverso.

Cambio di prospettiva
“Una volta mi offendevo per il razzismo, poi però ho capito che così facendo assumevo il ruolo di vittima. Io non voglio diventare vittima, non voglio stare al gioco del razzista. Rispondendo con l’ironia, respingo l’offesa e faccio capire al suo autore l’assurdità di quell’atteggiamento”.
Nei racconti del dottor Komla-Ebri affiorano gli "imbarazzi quotidiani" che coinvolgono anche la maggioranza di noi "brava gente", ben disposta verso gli altri, pronta a simpatizzare con lo straniero, eppure, a volte per ingenuità o per ignoranza, non priva di pregiudizi.

Senza Chiesa e senza Dio?

“Siamo gli ultimi cristiani”? L’incontro con il teologo e saggista Brunetto Salvarani, venerdì scorso, presso l’Aula riformata di Poschiavo, è iniziato con questa domanda, posta qualche anno fa dal teologo cattolico Jean-Marie Tillard. Nel corso della serata, il relatore ha sottolineato che non solo siamo in un’epoca di cambiamento, ma stiamo cambiando epoca. Il passaggio è da un’Europa “che non può non definirsi cristiana”, a un’Europa la cui cultura rigetta le proprie radici cristiane.
Fatte queste premesse, Brunetto Salvarani - autore di un recente “Senza Chiesa e senza Dio. Presente e futuro dell’Occidente post-cristiano”, pubblicato da Laterza - ha evidenziato come la modernità non coincida affatto con “meno religione”, bensì con una “rivincita di Dio”: non più il Dio delle chiese storiche, però, ma un Dio fondamentalista e un Dio nebuloso della spiritualità diffusa. Oggi le chiese sono chiamate, ha proseguito, a riconoscere questa situazione, a confrontarsi con il crescente pluralismo religioso, ad accettarlo come un dato di fatto, a intervenire nel dibattito pubblico, sociale e politico, senza pretendere di imporre la propria visione delle cose, ma contribuendo alla causa del bene comune.

Serata sul tema della demenza

In Svizzera vivono circa 155’000 persone affette da demenza. Per ogni persona malata sono coinvolti da uno a tre familiari. Ogni anno si contano più di 32’000 nuovi casi di demenza. Quasi 8'000 persone, circa il 5 per cento, si ammalano prima dei 65 anni. Il rischio di malattia aumenta con l'avanzare dell'età. Si presume che nel 2050 vi saranno circa 320’000 persone affette da demenza, dato che l’età è il maggiore fattore di rischio.

Per curare le persone affette da demenza si seguono diversi percorsi e sono stati sviluppati diversi approcci. Nella seconda serata del ciclo dedicato al tema delle demenze, alcune esperte illustrano i metodi adottati per accompagnare e curare. Intervengono Heidi Bontadelli, docente e responsabile VASI / AVO, Paola Crameri, consulente Alzheimer Valposchiavo, Danièle Warynski, della Haute école de travail social.

Serata pubblica, aperta a tutti, sabato 23 settembre,nell’Aula riformata, a Poschiavo. Con il sostegno del Centro Sanitario Valposchiavo CSVP, di Alzheimer Grigioni, dell’associazione VASI / AVO Validation, e Riformati Valposchiavo.

Sonno e sogni nella Bibbia e nel quotidiano

  • Testo aggiuntivo:

    Sonno e riposo non sempre coincidono, ha detto Comolli. Non è il sonno, infatti, che conduce al riposo, ma viceversa è il riposo che prepara al sonno. In altre parole, per poter godere di un sonno ristoratore bisogna imparare a riposare. Quando ci si corica agitati, sia per cose buone che per cose che inquietano, non si dorme bene. Bisogna coricarsi «in una dimensione di pace, astenendoci dall’ira e dall’ingiustizia»; lo insegna anche l’apostolo Paolo, il quale ammonisce: «non tramonti il sole sulla vostra ira» (Efesini 4,26-27). Il nostro cuore riposa, e noi con lui, soltanto se è libero da sentimenti violenti, dalle contese con gli altri e con noi stessi.
    Se il nostro dormire è buono, ha concluso Comolli, è possibile che una sapienza diversa venga a noi nel sonno. Una sapienza che potrebbe forse venire da Dio stesso, il quale continua ad agire in nostro favore anche quando ci abbandoniamo al sonno.

    Il libro di Giampiero Comolli, «Bibbia e sogno. Sonno e mondo onirico tra Antico e Nuovo Testamento», Claudiana (CHF 15.-), può essere richiesto a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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    Giampiero Comolli

Gli antichi credevano che i sogni contenessero messaggi riguardanti il futuro, trasmessi dalle divinità con un linguaggio comprensibile soltanto da chi aveva il dono dell’oniromanzia, cioè dell’interpretazione dei sogni.
Sigmund Freud, il padre della psicanalisi, la pensava allo stesso modo, con la differenza che per lui i messaggi trasmessi dai sogni provenivano dalle profondità dell’inconscio, dove si nasconderebbero realtà dimenticate del passato.
Oggi intere biblioteche si occupano dei sogni, delle loro interpretazioni psicologiche e, siccome viviamo in un’epoca d’insonni, delle tecniche e dei rimedi farmacologici che ci possono aiutare a dormire.
Un percorso diverso è quello scelto dallo scrittore e giornalista Giampiero Comolli, intervenuto a Poschiavo, presso l’Aula riformata, venerdì 1. marzo, per parlare di sogni, ma anche di sonno e di riposo. Ripercorrendo alcune delle narrazioni bibliche che parlano di sonno e di sogni, Comolli ha raccontato ciò che emerge «riguardo al legame tra sonno e sogni e morte e nuova vita». Così facendo, ha ricostruito i tratti principali della «sapienza biblica del buon dormire, una via biblica del coricarsi in pace, disponendosi a ricevere sogni di vita».

Stammi vicino. Terzo incontro sulla demenza

A Poschiavo, presso l'ospedale San Sisto, si è svolto il terzo ed ultimo incontro della breve serie dedicata al tema della demenza. Venerdì 27 ottobre, la giurista Fabiola Monigatti e l'etico Alberto Bondolfi sono intervenuti illustrando, rispettivamente, l'importanza della stesura di un testamento biologico e la necessità di riflettere sulla dignità della persona anche quando è affetta da demenza. Il pubblico, composto da un'ottantina di persone, ha evidenziato l'attualità e l'interesse esitente intorno a questa tematica.
La serie di incontri - i primi due svoltisi nell'Aula riformata di Poschiavo - è stata promossa dalle infermiere CSVP Denise Branchi-Luminati e Rosanna Pasini, formate nel metodo "Validation", è stata coordinata e condotta dal pastore Paolo Tognina e ha goduto del sostegno del Centro Sanitario Val Poschiavo CSVP, di Alzheimer Grigioni, e di Riformati Valposchiavo.